Le scarpe da ginnastica, o sneakers, sono le calzature più utilizzate al mondo. Si calcola che la solo Nike ne venda circa 25 paia al secondo in tutto il mondo!
Ma come sono fatte le scarpe da ginnastica? La domanda è importante, perché il modo in cui viene realizzata una sneaker e i materiali che si impiegano per la sua realizzazione sono fondamentali, molto più del suo valore estetico e del marchio.
Cominciamo allora col dire che le scarpe da ginnastica sono formate dalla suola, dall’intersuola, dalla fodera e dalla tomaia. In fondo, niente di diverso da qualunque calzatura. Proprio per questo, come vedremo insieme, sono proprio i materiali impiegati a giocare un ruolo fondamentale.
Ecco le parti di cui è composta una scarpa da ginnastica e i materiali di cui solitamente è composta ognuna di essa:
Tomaia
La descrizione di una scarpa non può che cominciare da qui. Come sai, la tomaia è la parte superiore della scarpa. Può essere tubolare o rigida. Nel primo caso viene realizzata in un unico pezzo, mentre nel secondo si tratta di più pezzi cuciti assieme. Spetta alla tomaia garantire leggerezza e traspirabilità alla scarpa. Per la sua realizzazione si utilizzano nylon, microfibre, pelle o più strati sovrapposti di materiali diversi.
Conchiglia
È la parte che avvolge il tallone. Protegge la parte posteriore del piede e dà stabilità alla calzatura. La sua rigidità è variabile in funzione dell’impiego per il quale è concepita la scarpa. Nella scarpa da ginnastica questa componente non è mai troppo rigida, proprio per l’utilizzo a cui è destinata la scarpa stessa.
Intersuola
Fra le parti della scarpa da ginnastica l’intersuola ha le stesse funzioni della soletta in una scarpa normale: ammortizza il piede e lo protegge dai colpi. È prassi comune che venga realizzata in Etil–Vinil–Acetato (EVA) oppure in poliuretano (PU). Una scarpa da ginnastica non ha elevate esigenze di protezione, ma per quei tipi di scarpe, come quelle realizzate per il trekking, che sopportano sollecitazioni maggiori, spesso l’intersuola è costituita da più materiali. Questo per accrescere le doti di resistenza, ammortizzamento e protezione in quei particolari punti del piede che risultano più esposti. I sistemi di ammortizzamento specifico che utilizzano alcune sneakers vengono inseriti proprio nella parte del tallone ricompresa nell’intersuola. Infine, alcuni tipi di sneakers contengono il cambriglione nella parte del fiosso. Cos’è il cambriglione? È un pezzetto di acciaio di pochi centimetri, sagomato, incurvato e forato che successivamente viene sottoposto ai trattamenti di temperatura e galvanizzazione. Nelle scarpe serve per imprimere il giusto mix di rigidità, elasticità, durezza e morbidezza.
Battistrada
Come avrai intuito, questa è la suola, la parte della scarpa che sta a contatto con il terreno e che, a volte, viene costruita in un tutt’uno con l’intersuola. Protegge il piede dal contatto con i piani di appoggio e gli conferisce aderenza e trazione. Generalmente si impiega la gomma vulcanizzata, mentre il disegno è diverso a seconda degli usi per cui è concepita la scarpa. Nella scarpa da ginnastica non è necessario un eccessivo grip perché le forze in gioco non sono mai eccessive.
La costruzione delle suole è soggetta al rispetto delle previsioni contenute nella norma UNI CEN ISO/TR 20880 del maggio 2007 che stabilisce i requisiti essenziali che devono possedere le suole per essere considerate di qualità. Sono requisiti che trovano applicazione su tutti i tipi di suole (ad eccezione delle calzature finite), indipendentemente dal tipo di materiale impiegato.
Naturalmente, quanto esposto fino qui riguarda lo standard. Alcuni brand hanno sviluppato tecnologie e soluzioni proprie, tutte volte ad aumentare le prestazioni delle suole. Tra questi troviamo per esempio New Balance con la sua soluzione ENCAP®(costituita da una mescola in EVAcon un anello in poliuretano), impiegata per donare all’intersuola doti di supporto e leggerezza maggiori; oppure Geox che realizza le suole delle proprie scarpe da ginnastica con il Side Transpiration Systemper garantire una ventilazione del piede anche lateralmente.
Ma la ricerca non si ferma e la sfida del futuro sarà realizzare scarpe sempre più green-friendly. Si tratta però di un processo fortunatamente già avviato tanto che, tra i materiali che compongono le scarpe da ginnastica, oggi troviamo anche materiali insoliti che difficilmente assoceresti alle calzature.
Ecco qualche
azienda che attualmente propone soluzioni sostenibili per la realizzazione
delle proprie scarpe:
- Sono già disponibili le scarpe realizzate con un tessuto a base di fibre ricavate dalle mele e poliuretano dell’italiana Womsh;
- Anche Reebok ha lanciato una collezione che utilizza materiali naturali e biodegradabili: la “Cotton + corn”. Il cotone è il costituente della tomaia e il mais quello della suola. Per rendere più ecologico l’intero processo produttivo si è anche pensato di realizzare del compost che sfrutti le scarpe vecchie e ormai inutilizzate da utilizzare sul terreno in cui si coltiveranno cotone e mais per la nuova produzione;
- WineLeather, invece, è la soluzione che propone Vegea: un tessuto molto simile alla pelle animale, riciclando le vinacce. Un’idea che le è valsa l’assegnazione del Global Change Award 2017. L’azienda italiana realizza sneakers, scarpe eleganti, borse e giacche con questo materiale, anche se i prodotti non sono ancora disponibili sul mercato;
- Ecoalf è l’azienda promotrice del progetto “Upcycling the Oceans” che vede coinvolti migliaia di pescatori operanti nel Mar Mediterraneo e dai quali l’azienda ritira i rifiuti in plastica raccolti in mare trasformandoli poi in una fibra tessile. Così è nato il Sorona®, materiale ricavato dal PET, appunto.
- Mentre le foglie di ananas sono la base da cui si ricava il tessuto per le scarpe vegane di Hugho Boss (vendute con il semplice nome di “Boss”) in tutto e per tutto simile alla pelle. Plastica, cotone riciclato, PET, tessuti riciclabili, gomma rigenerata e vecchi vestiti costituiscono, invece, le materie prime con cui la brasiliana Insecta produce scarpe ecologiche e vegan.
- Se pensi che i fondi di caffè siano roba per fattucchiere, beh, ti sbagli. La tedesca Nat-2 ha realizzato le prime sneakers con i fondi di caffè riciclati che contengono almeno il 50% di caffè (proveniente da coltivazioni sostenibili), mentre per il resto della tomaia si impiega il PET riciclato. Ma l’anima ecologica dell’azienda non si ferma qui: il componente della suola è la gomma naturale e le colle impiegate per gli assemblaggi sono a base acquosa, senza ingredienti di origine animale. Dunque, green e vegan insieme. L’obiettivo di completa produzione ecologica vede la compagnia intenta a volgere lo sguardo anche in altre direzioni, producendo un tessuto molto simile al suede, ma ricavato dal fungo non commestibile Fomes Fomentarius.
- Allbirds ha già avuto successo con le infradito in canna da zucchero ed ora cerca di bissare il successo con “Tree”, la scarpa in legno di eucalipto, riciclabile, simile al cotone, ma con un fabbisogno idrico minore del 95% rispetto al precedente.
- BioSteel, invece, è un innovativo tessuto sinteticocompletamente biodegradabile messo a punto dalla AmSilk che vorrebbe impiegare il tessuto a livello industriale. Un tessuto che il produttore definisce simile alla seta. Adidas ha creduto nel progetto di utilizzare questo materiale per le scarpe da ginnastica ed è diventata il partner della AmSilk realizzando le prime sneakers al mondo in questo materiale: faranno parte della collezione Futurecraft Biofabric.
- L’azienda britannica Ultra II ha brevettato un procedimento per realizzare scarpe a base di plastica riciclata ed alghe. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare ad utilizzare soltanto la base vegetale. Pensa che per produrre un paio di scarpe si filtrano 215 litri di acqua circa e si liberano dalle alghe.
Siamo arrivati alla fine di questo breve tour sulla composizione
di una scarpa
. Ora ne sai di più e potrai valutare meglio la qualità dei
prodotti che ti trovi di fronte. Inoltre, abbiamo pensato di farti cosa gradita
nell’elencare alcune delle soluzioni più all’avanguardia nell’utilizzo di nuovi
materiali e tecnologie volti alla conservazione del pianeta.