Patiti del running e affezionati alle scarpe che vi accompagnano nelle vostre spedizioni?
Eh già, la scarpa da corsa è la nostra prima alleata: ci permette di percorrere lunghe distanze in sicurezza, lasciando ampio spazio alla nostra grande passione. E’ proprio per garantirci la nostra stessa sicurezza che periodicamente siamo costretti a separarcene e metterle in pensione. Le scarpe da running vanno cambiate! Vediamo insieme perchè sostituire le scarpe da corsa e quando, analizzando tutti i possibili fattori che influiscono in merito, in modo da aver un quadro completo sul da farsi e su ciò che è meglio.
Quali sono i fattori che influenzano l’usa della scarpa da running?
La marca della scarpa da running
Avete presente il detto “chi più spende meno spende”?
Ecco, vale assolutamente riguardo alle scarpe da corsa: la loro vita, lunga o breve che sia, dipenderà prima di tutto da quanto vi sono costate. Correre non costa niente, ma i runlovers hanno l’onere di acquistare spesso le loro scarpe specifiche. Running Mizuno e scarpe running Asics sicuramente vi faranno dormire sonni tranquilli in fatto di qualità ed eccellenza per i vostri piedi.
Meglio avere 2 paia di scarpe running
Possedere due paia di scarpe per correre vi consentirà di farle durare complessivamente più a lungo, oltre a fare in modo di non gravare sulla stessa scarpa ogni singolo giorno se vi allenate costantemente. Sarebbe ottimo gestire sempre la stessa tipologia di percorsi abbinata allo stesso paio di scarpe: utilizzare per esempio sempre lo stesso paio per lo sterrato e terreni sconnessi e lasciarne un altro da usare su piste e strada. Il consumo, così facendo, sarà uniforme e vi consentirà di tenere con voi le vostre amate scarpe qualche mesetto in più.
Il consumo delle scarpe in base ai chilometri percorsi
Siete runner della domenica, semi-professionisti o professionisti?
Il consumo dei vostri battistrada è direttamente proporzionale ai chilometri percorsi, proprio come per le gomme delle automobili, funziona esattamente allo stesso modo. Gli esperti in materia, così come le case produttrici di scarpe da running, consigliano di sostituire il vostro paio in questione dopo i 500/800 km percorsi. (Tenere un registro dei chilometri percorsi, vi aiuterà a monitorare il tutto!). Oltre alla miriade di fattori che vi troverete a dover valutare, e di cui parleremo andando per gradi, i chilometri vi impongono già un primo limite oltre il quale sarebbe inutile andare se vogliamo salvaguardare schiena, bacino ed articolazioni.
Quando le scarpe da running fanno male
Ci
sono casi in cui non dobbiamo e non abbiamo bisogno di aspettare, se le nostre
scarpe
ci causano dolore muscolare
o fastidi in parti del corpo anche differenti,
e può succedere, semplicemente le nostre stesse gambe ci stanno suggerendo che
abbiamo fatto l’acquisto sbagliato, o che comunque dobbiamo sostituirle:
ascoltiamo il nostro corpo, che in verità sa di cosa abbiamo bisogno!
Costituzione fisica e scarpa da running
Peso, altezza, caratteristiche fisiche ed abitudini comportamentali incidono sul consumo della scarpa da running più di quanto immaginiate.
Un runner magro e di bassa statura per esempio, influirà in maniera inferiore sul consumo delle proprie suole rispetto ad un atleta alto e magari corpulento, o addirittura in sovrappeso.
La propria modalità d’attacco, ovvero la tipologia d’appoggio del piede con cui compiamo il passo della corsa e che ci contraddistingue, contribuisce a consumare le nostre scarpe running in una zona piuttosto che in un’altra (per esempio l’attacco d’avampiede, il più comune, fa sì che gli alluci consumino maggiormente la punta della calzatura).
Segnali evidenti di scarpe da running scariche
Controlla facilmente le condizioni della tua scarpa da running:
- Le scarpe risultano ormai rigide e non le percepisci più confortevoli e ammortizzate come una volta;
- Sono visibilmente rovinate, bucate, con pezzi di imbottitura che fuoriescono o parti di gomma o plastiche d’appoggio che si staccano o si scollano;
- La suola esterna, o battistrada, è consumata tanto da mostrare l’intersuola bianca (costituita dalla schiuma EVA, che permette l’ammortizzamento e protegge dagli impatti); è buona abitudine controllare lo stato della suola ogni 3 settimane circa, per essere certi di correre in sicurezza;
- Si vedono crepe e pieghe ad occhio nudo che attraversano l’intersuola bianca
- Gli alluci sfregano sulla parte superiore e battendo in punta, oltre a dolere, bucano il tessuto
- Le due scarpe sono evidentemente consumate in maniera asimmetrica;
- Se posizionate su una superficie piana, le due scarpe, non risultano più in asse;
Perché cambiare le scarpe da running?
Perché cambiare le gomme della macchina? Le due domande hanno la stessa risposta, perché sarebbe pericoloso non farlo!
Come vale per le macchine, anche per quanto riguarda le scarpe – visto che non si parla di scarpe da passeggio – correre con il battistrada consumato può creare diversi problemi. Non sostituire in tempo delle scarpe da running consumate, non solo aumenta il rischio di cadute e la possibilità di subire una storta, ma molto più facilmente comporterà mal di schiena, mal di piedi e dolore alle ginocchia.
Come diminuire l’usura delle scarpe da running?
Per poter mantenere meglio e più a lungo le scarpe da running è meglio evitare lavaggi troppo “aggressivi”.
Vi consigliamo sicuramente un lavaggio delicato, fatto a mano e con acqua fredda, utilizzando una quantità davvero esigua di sapone neutro, che vada ad intaccare il meno possibile colle e cuciture.
Se proprio non avete tempo per il lavaggio a mano, utilizzate il programma della lavatrice apposito per capi delicati (che non superi i 30° e non centrifughi).
Non avvicinate poi le scarpe a fonti di calore tentando di accelerare il processo di asciugatura.
Tenendo in considerazione questi piccoli accorgimenti eviterete di andare a modificare la struttura originale della vostra scarpa da running.